Grazie dell’invito a questa importante iniziativa, colgo l’occasione per portarvi il pensiero progettuale che la nostra Associazione Terra Viva ha elaborato in questi anni sui temi che stiamo discutendo oggi.

Abbiamo affiancato al nostro ruolo storico di soggetti che esercitano la tutela dei nostri produttori agricoli, un nuovo “mestiere” di promotori economico e sociale del territorio.

Pensiamo che multifunzionalità, vocazione al territorio, la sua valorizzazione verso il “fare sistema”, sia la sfida da vincere per offrire al paese e a chi rappresentiamo nuovi orizzonti e nuove speranze.

Da questa riflessione è nato il progetto di individuare nel concetto di ruralità, intesa come spazi geografici, culturali e sociali del mondo contadino, in territori, sia di pianura, di collina o montagna, nuove economie agricole multifunzionali che sappiano coniugare, coltivazioni, allevamento, (fattorie didattiche), forestazione, ricezione turistica eno-gastronomia capaci di essere risorse e volano per un nuovo modello di sviluppo produttivo del nostro paese.

Vedete in questo paese l’economia agricola è considerata ancora marginale rispetto al cuore manifatturiero del Paese, una sorta di esercito industriale di riserva, che ha portato all’abbandono di tante aree interne di tanti borghi del nostro paese.

Ritengo sia necessario un’azione anche culturale tesa ad affermare il valore multifunzionale dell’economia agricola che esprime tante categorie del turismo, come quello Rurale, gli “Agriturismi“, l’“Ecoturismo“, che racchiudono una serie di realtà diverse ma che se valorizzate ed integrate danno origine a economie di scala importanti.

Questo nostro appuntamento di oggi rappresenta una forma integrata che unisce lavoro, cultura per la struttura che ci ospita e turismo per il territorio.

Ragionare su questi temi con una visione sistemica coniugando ambiente rurale in senso lato, con il suo patrimonio naturale, storico-culturale e architettonico, suscita l’interesse di persone che abitualmente vivono in aree urbane e che sono disposte a “investire” parte del loro tempo libero e risorse in molti casi per riconnettersi alle proprie origini o semplicemente cercare modi o luoghi di vacanza che vanno oltre il loro consueto stile di vita. Non solo, la permanenza e utilizzo “ottimale” delle risorse, costituisce integrazione della popolazione locale, conservazione e miglioramento dell’ambiente.

L’Italia è leader nel turismo rurale con più di 24.000 strutture situate in tutta la penisola posizionate lontano dalle tappe tradizionali, come città d’arte, monumenti nazionali e popolari.

Nell’anno 2019, il turismo rurale ha attirato circa 14 milioni di visite individuali. Questo successo è stato effettivamente fermato dall’esplosione del COVID e dalle restrizioni di viaggio, ma con più di 25.000 posti letto e più di 440.000 posti distribuiti tra le diverse strutture ristorative.

Tutto questo si realizza a condizione che poniamo rimedio ad una malattia che ubriaca più del vino: la burocrazia.

Meno leggi e più disciplina, è l’appello che rivolgiamo alle forze politiche e alle Istituzioni nazionali ed europee affinché si introducano al più presto elementi semplificativi che consentano migliori margini di manovra agli imprenditori di questo settore.

Oltre alla burocrazia le nostre aziende agricole fanno i conti ogni giorno con la bassa redditività, tra il prezzo dei prodotti venduti e la spesa per coltivarli e un sistema di accesso al credito che non aiuta.

Noi con la nostra campagna Buono, Giusto, Equo, Prodotto buono sano e sicuro per le caratteristiche organolettiche, il rispetto dei disciplinari di produzione e dei trattamenti fitosanitari eseguiti, Prezzo giusto, per una corretta remunerazione degli attori della filiera, Retribuzione equa per tutti i lavoratori che partecipano alla produzione in tutte le fasi della filiera, puntiamo a valorizzare le produzioni accorciando le filiere produttive.

Con il sito “coltivailgusto.it”, una vetrina web di prodotti prenotabili, e una nostra rinnovata agenzia agrituristica, aggiungendo quindi pacchetti che offrano prodotti più vacanza più itinerari culturali eco ambientali, puntiamo a creare una grande comunità di consumatori per far conoscere e crescere le realtà produttive associate a Terra Viva.

Serve anche sviluppare una strategia che chiamo dei “ritornanti”, verso le nostre aree interne, i nostri borghi attraverso l’adozione di una clausola sociale che dia convenienza alle famiglie a ritornare nei loro luoghi, a farli rivivere, affinché diventino la prospettiva vincente, la base per attività ad alto valore aggiunto ed i fattori di un nuovo sviluppo dell’Italia, facendo degli spazi rurali il luogo della sperimentazione, dell’innovazione e del cambiamento.

Inoltre si propone un protocollo di intesa con il Ministero del Turismo al fine di dare una forza maggiore al comparto agrituristico, dando cosi un’opportunità in più di sviluppo al territorio.

Concludo con i ringraziamenti dovuti a nome mio Presidente degli Agriturismi Cisl, del Presidente Nazionale di Terra Viva Claudio Risso, del Presidente di Terra Viva Lombardia Giuseppe Fumagalli, del Segretario Generale di Fai Cisl Lombardia Daniele Cavalleri:

Al Senatore Mario Mantovani per la vicinanza dimostrata alla nostra Associazione;

all’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia nella persona di Alessandro

Beduschi e del Suo staff per la costante disponibilità nell’affrontare le diverse problematiche;

Al Presidente del Gruppo Consiliare FDI Christian Garavaglia per aver intrapreso fin da subito una proficua collaborazione con la struttura di Terra Viva.